domenica 19 febbraio 2017

Planimetria della domus

Gli ambienti prendevano aria e luce dalle aperture del soffitto in corrispondenza dei due principali ambienti interni dell'atrium e del peristylium, che costituivano i centri delle due parti in cui la casa era divisa


L'entrata si trovava generalmente su uno dei due lati piu' corti della casa. La porta, che affacciava sulla strada, era preceduta dall' ostium, che era la soglia d'ingresso che immetteva direttamente in un corridoio, detto vestibolo (vestibulum), che, a sua volta, conduceva alla vera e propria entrata (fauces).






   Dall'entrata si passava al cortile interno, detto atrio (atrium), normalmente quadrato con un'ampia apertura sul soffitto spiovente verso l'interno detta compluvio (compluvium): di qui scendeva l'acqua piovana, che veniva raccolta in una vasca rettangolare chiamata impluvio (impluvium) sistemata nello spazio sottostante; quest'acqua era poi convogliata in una cisterna sotterranea.   



Accanto all'atrio era sempre presente il lararium dove si tenevano le statue dei Lari e dei Penati, protettori della casa e della famiglia, e dei Mani, per la venerazione delle anime dei trapassati. Inizialmente, accanto ad essi, veniva alimentato un fuoco sacro, che non doveva mai spegnersi, pena l'ira degli dei
domus romana

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